Cosa è la creator economy

Partiamo con le cose facili: la definizione di creator economy. La creator economy non è altro che una parte dell’economia globale che crea un profitto dalla creazione e condivisione di contenuti online.

Questo indotto non è neanche poi tanto irrilevante perché i numeri ci dimostrano tutto il contrario, affermando come questa economia sia in costante crescita negli ultimi anni.

Infatti, secondo i dati propositi da Adobe, nel 2020 l’indotto generato dalla creator economy aveva raggiunto i 100 miliardi di dollari per poi arrivare a oltre 250 miliardi di dollari nel 2023 secondo le stime di Goldman Sachs: con la costante crescita di questo ecosistema si stima un raddoppio del suo valore entro i prossimi 3 anni.

I content creator sono professionisti che creano e condividono contenuti digitali su piattaforme di proprietà come blog, siti web o app, e/o piattaforme terze come Instagram, Youtube, Pinterest.

Ci sono alcune caratteristiche fondamentali che i content creator condividono:

• ogni creator lavora con almeno una piattaforma di proprietà (blog, sito web o app) e una o più piattaforme terze che usa per declinare i propri contenuti per raggiungere il proprio target;
• ogni creator basa il proprio lavoro sulle proprie competenze e conoscenze, sulla propria expertise, sul proprio sistema valoriale e sulla propria passione: tutti questi elementi contribuiscono a creare la sua identità online che gli permette di essere riconoscibile, credibile e autorevole;
• ogni creator ha la propria strategia e il proprio modello di business: semplicemente pubblicare un pin idea su Pinterest non ti rende un creator se questo non viene fatto seguendo una strategia e un modello di business;
• ci vogliono mesi e anni per costruire una reputazione e risultare credibili e soltanto un secondo per distruggere tutto: il creator si prende cura della propria reputazione e la custodisce come un tesoro prezioso;
• importanti caratteristiche di ogni creator sono la capacità educativa e divulgativa e quella di intrattenimento – non per altro le principali piattaforme terze sono definite piattaforme di infotainment, unendo i termini inglesi “information“, informazione, e “entertainment“, ovvero intrattenimento.

Sono diverse le modalità di guadagno per cui un content creator guadagna e monetizza la propria presenza online. Le principali sono:

• la vendita di prodotti digitali (come ebook, corsi e guide scaricabili);
• servizi erogati a distanza come coaching e servizi di consulenza;
• le collaborazioni retribuite volte alla promozione di brand e aziende più o meno grandi (e che ovviamente possono comprendere anche Pinterest);
• i programmi di affiliazione;
• le inserzioni pubblicitarie automatizzate e banner pubblicitari.

Si sente spesso parlare indifferentemente di content economy e creator economy, ma cosa cambia? O meglio, c’è una sostanziale differenza tra le due?

Non proprio, nel senso che i due termini indicano la stessa parte dell’economia che abbiamo definito all’inizio di questo articolo ma ad oggi si preferisce usare “creator economy” perché al centro di questa economia c’è la figura del creator.

Il contenuto è certamente ancora fondamentale nell’ecosistema di questa economia, ma senza la personalità del creator risulta incompleto: ciò che fa la differenza infatti è il sistema valoriale, l’expertise, la competenza e in generale l’identità del creator che il contenuto porta con sé.

Inoltre, erroneamente si può pensare che  la creator economy si basi unicamente sull’influencer marketing ma non è così. Infatti, la maggior parte dei creator usano i social e in generale le piattaforme di infotainment per diffondere i propri contenuti, per avere un contatto diretto con le proprie fanbase e per declinare i propri contenuti per i diversi segmenti di pubblico. Ma come come viene evidenziato dai diversi studi fatti, il fulcro della creator economy rimangono le piattaforme di proprietà come blog e siti web perché è su queste che avvengono le transazioni economiche che generano l’indotto.

Per questo è importante sottolineare che non tutti i content creator sono influencer, ma tutti gli influencer sono anche content creator.

Sicuramente la creator economy è in piena ascesa quindi ci aspettiamo una continua crescita del mercato, dell’indotto generato da questa economia e anche dei soggetti e stakeholders coinvolti.

Vediamo quindi cosa aspettarsi dalla creator economy nel 2024:

• gran parte dell’indotto è stato generato in questi ultimi anni dalle collaborazioni tra content creator e brand quindi ci aspettiamo che questa modalità di guadagno continui a generare guadagni sempre maggiori;
• abbiamo un’attenzione sempre maggiore alla credibilità, all’autenticità, all’autorevolezza e al sistema valoriale che creator e brand condividono: in mancanza di questa corrispondenza tra le parti, le collaborazioni vengono meno;
• un’altra tendenza che vedremo nel 2024 è la preferenza dei creator di diversificare sempre di più le proprie fonti di guadagno, soprattutto passive, quindi quelle generate dalla scalabilità.

Alla luce di tutto ciò, risulta più che mai realistica e concreta la possibilità di lavorare come pinfluencer nel 2024 e negli anni a seguire.

Monetizzare la tua presenza su Pinterest, crescere organicamente, stringere collaborazioni coi brand e lavorare con programmi di affiliazione ti permetterà di prendere parte alla creator economy apportando il tuo valore, unico e personale.